Senza maggioranza in Consiglio e con una Giunta che perde pezzi, Il sindaco Soddu prepara la sua candidatura alle elezioni regionali.

Continuiamo ad assistere al progressivo sfarinamento della coalizione pro Soddu sindaco, che non prometteva niente di buono sin dall'inizio. Una maggioranza consiliare solida nei numeri (15 consiglieri su 24), ma una giunta politicamente debole, estremamente debole, con ben sei assessori su sette espressione diretta della lista Andrea Soddu sindaco, di fatto un monocolore politico che avrebbe dovuto farsi carico del governo della città con relativi oneri e onori.

E gli effetti non si sono fatti attendere. Da una parte, un’azione amministrativa disastrosa, caratterizzata dalla politica degli annunci, dalle reiterate promesse e dall’enfatizzazione di tanti finanziamenti in arrivo e, dall’altra, un diffuso malessere sottotraccia, esploso nel novembre 2022 in tutta la sua virulenza con la costituzione del c.d. intergruppo con tanto di documento-denuncia sulle inefficienze e sui ritardi della giunta a firma di tre delle quattro liste della coalizione pro Soddu Sindaco (Italia in Comune, Ripensiamo Nuoro, Un’altra Nuoro - Un’altra Sardegna).

A seguire ambiguità e caos politico, che perdurano, con la revoca delle deleghe ai due assessori tecnici (uno di area PD e uno di area Riformatori), il siluramento di un’assessora (Italia in Comune), il sostegno di consiglieri di centrodestra, la costituzione del gruppo misto (2 ex Italia in Comune, 1 ex centrodestra, 1 ex Andrea Soddu Sindaco), commissioni consiliari bloccate, sedute del Consiglio comunale disertate. E oggi le dimissioni dell’assessora alle attività produttive Maria Grazia Mele (nominata il 13-01-2023) per motivi personali, come dichiarato a mezzo stampa.

La competizione elettorale per la elezione del Consiglio regionale, che vedrà candidati – parrebbe – il sindaco Soddu, il presidente del Consiglio comunale Cocco e quattro o cinque consiglieri (con collocazioni politiche in libertà), preannuncia tempi ancora più difficili, che porteranno all’ulteriore paralisi dell’azione politica e amministrativa, al consolidarsi e al moltiplicarsi dei problemi, con buona pace della città di Nuoro che da tre anni attende inutilmente la soluzione delle tante partite aperte, nessuna delle quali ad oggi portate a termine.

Sarebbe stato saggio e rispettoso degli esiti delle elezioni del 2020 se il sindaco Soddu, come più volte abbiamo consigliato, avesse rassegnato le proprie dimissioni e restituito la parola alle elettrici e agli elettori. Oggi la città non si sarebbe trovato con un Consiglio comunale che politicamente non rappresenta più il mandato ricevuto dal corpo elettorale e un quarto dei componenti pronto a lasciare il seggio comunale per il più “prestigioso” scranno regionale.

Auspichiamo per il bene della città che la cosiddetta maggioranza prenda atto della realtà e ne tragga le dovute relative conseguenze.

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