Transizione ecologica ed energetica: un nuovo Ordine del giorno per la moratoria sugli impianti "di grande taglia"
ORDINE DEL GIORNO
TRANSIZIONE ECOLOGICA ED ENERGETICA
IL CONSIGLIO COMUNALE DI NUORO
PREMESSO che
- l’ordine del giorno “NO all’eolico selvaggio, NO alla speculazione energetica” presentato dalla scrivente l’8 agosto risulta ormai superato dalle richieste di moratoria inoltrate al Consiglio regionale sardo dai Progressisti e dall’ ANCI, dal documento che la Regione ha presentato al ministro dell'Ambiente proponendo modifiche al decreto in itinere in relazione alle aree idonee e non idonee per l’installazione degli impianti FER, dalla “Proposta di legge di moratoria e atto di indirizzo politico sulla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (f.e.r.) di grande taglia” indirizzata al Consiglio regionale dal Coordinamento dei Comitati territoriali sardi contro la speculazione energetica;
- le richieste di connessione alla rete elettrica Sarda presentate a TERNA per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile al 30 settembre 2023 hanno raggiunto il numero di 711, di cui 446 parchi fotovoltaici, 236 eolici onshore e 29 eolici offshore. Qualora le richieste venissero accolte, si arriverebbe alla produzione di 52,21 Gigawatt di potenza, valore di gran lunga superiore a quello previsto dalla ripartizione su base regionale del FF55 (7,45GW è l’obiettivo europeo da raggiungere entro il 2030) e dall’annunciato decreto del ministro Pichetto Fratin (6GW) sulle aree idonee e non, e determinerebbero una produzione di energia elettrica da f.e.r. di oltre 100TWh/anno a fronte di un fabbisogno elettrico per l’isola di poco superiore ai 9TWh/anno;
- la corsa sfrenata all’accaparramento di terre per la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici con proposte di affitto o di acquisto pari anche a oltre 10 volte il valore corrente praticato per uso agricolo, sta alterando il mercato ed escludendo da esso coloro che hanno esigenze di impiego per pascolo o attività primarie;
- il mancato aggiornamento del Piano energetico regionale della Sardegna, fermo al 2015, e la mancata attuazione dei contenuti della legge delega nazionale n. 53/2021 e del D.lvo n. 199/2021, che impongono l’individuazione dei siti idonei e non idonei, stanno determinando non solo una distribuzione disorganizzata e fuori controllo di parchi fotovoltaici ed eolici, ma anche la distruzione di habitat naturali preziosi, mettendo in pericolo specie vegetali e animali;
CONSIDERATO che
- è necessario fare fronte comune per guidare il processo di transizione ecologica ed energetica – equa, giusta, democratica – e vedere protagonisti le comunità e gli enti locali, sia nella individuazione delle aree idonee sia nella scelta dei modelli di sviluppo dei comuni contemperando le esigenze di tutela del paesaggio e dell’ambiente;
- è necessario difendere la nostra terra dagli attacchi speculativi, dalla occupazione coloniale dei territori con la disseminazione di centinaia e centinaia di impianti fotovoltaici ed eolici, in terra e in mare, dalla trasformazione della Sardegna in hub energetico del Mediterraneo e dalla imposizione di una ennesima servitù, quella energetica;
- il Consiglio regionale è tenuto ad approvare entro il 31 dicembre del corrente anno apposita legge per l’individuazione delle aree, delle superfici e dei siti idonei e inidonei all'installazione di specifici impianti da fonti rinnovabili, così come previsto dal decreto ministeriale 10 settembre 2010 (Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti Rinnovabili), e all’istituzione di un Osservatorio con l’obiettivo di vigilare e supportare le amministrazioni comunali nell’espletamento delle pratiche e nel raggiungimento degli obiettivi;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
ad assumere le opportune iniziative affinché la Regione Sardegna approvi la “Proposta di legge di moratoria e atto di indirizzo politico sulla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (f.e.r.) di grande taglia”, finalizzata – nelle more dell'individuazione delle aree e dei siti idonei e inidonei all'installazione di specifici impianti da fonti rinnovabili, così come previsto dal decreto ministeriale 10 settembre 2010 (Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti Rinnovabili), e dell’approvazione di un Piano Energetico Ambientale Regionale, da predisporre con il pieno coinvolgimento delle comunità e degli enti e autonomie locali della Sardegna – a sospendere tutti i procedimenti autorizzativi attualmente in corso per qualsiasi tipo di impianto e infrastruttura per la produzione e lo stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili e di tutti gli impianti e infrastrutture per lo stoccaggio, la distribuzione e la produzione di energia elettrica da fonti fossili, e per la realizzazione di reti di trasmissione, inclusi cavi terrestri e sottomarini, fatti salvi i procedimenti relativi alle comunità energetiche, agli agrisolari, agli impianti per autoconsumo, scambio sul posto e agli impianti di produzione da f.e.r. la cui potenza complessiva sia inferiore a 1MW, ovvero per gli aerogeneratori la cui potenza singola sia inferiore a 250kW e la potenza complessiva dell’impianto eolico inferiore a 1MW, per gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 1MW e comunque, nel caso di superficie agricola, per una quota complessiva inferiore al 5% del totale.
Nuoro, 02/11/2023 La consigliera
Lisetta Bidoni
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