La sicurezza stradale non si ottiene con un autovelox. Perché le proposte avanzate in sede di discussione sul PUMS sono rimaste lettera morta?
I dati sulla incidentalità urbana a Nuoro sono noti ed allarmanti: nei primi sei mesi del 2023 si sono registrati 123 incidenti stradali (circa 25 incidenti al mese), di cui 4 mortali.
È evidente la necessità di adottare interventi in tempi brevi - adeguati al contesto nuorese, da assumere con giudizio e previa attenta valutazione dei casi e dell’ambiente stradale (infrastrutture e traffico) -, che però non possono esaurirsi in provvedimenti di natura esclusivamente sanzionatoria che, per quanto comunicati con un certo anticipo, non vanno a toccare il cuore del problema.
Per questo nel corso del vivace dibattitto sul PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), sviluppatosi tra marzo e aprile, le opposizioni in Consiglio comunale, le associazioni di categoria e gli altri soggetti portatori di interesse, avevano suggerito interventi mirati a migliorare la mobilità, la sicurezza stradale e la qualità della vita, a ridurre congestione del traffico e incidentalità, inquinamento atmosferico e acustico.
Ma tutto è rimasto lettera morta e del PUMS non si ha avuto più notizia.
Sappiamo che a Nuoro le principali cause dell’incidentalità sono da imputare alla inadeguatezza e ai difetti delle rete stradale e delle infrastrutture (strade dissestate, segnaletica orizzontale e verticale assente e/o deteriorata, illuminazione stradale non adeguata, barriere di sicurezza prive di dispositivi di protezione, e altro) nonché a comportamenti impropri dei conducenti dei veicoli (eccesso di velocità, distrazioni, uso di cellulare, mancato rispetto della precedenza o della distanza di sicurezza, assunzione di alcool e sostanze stupefacenti).
Pensare che con il controllo del limite di velocità e/o l'adozione della "Zona 30" (limite di velocità di 30 chilometri orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano), l’accertamento della violazione e il conseguente sanzionamento si possa assicurare la sicurezza stradale è non solo illusorio, ma significa scaricare su conducenti e utenti responsabilità che fanno capo ad una pubblica amministrazione assente e distratta, che poco o niente ha fatto in materia di prevenzione e sicurezza.
La moderazione della velocità è una misura necessaria ma non sufficiente se non incardinata in un piano organico ed integrato di interventi che preveda anche:
- campagne di educazione, informazione e sensibilizzazione;
- interventi di pianificazione e gestione del traffico e della mobilità;
- adeguamento e realizzazione delle infrastrutture;
- cura e manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, dei marciapiedi, dei bordi strada e dell'illuminazione;
- posizionamento di dispositivi di rallentamento (dossi rallentatori, attraversamenti pedonali rialzati, pannelli segnaletici dissuasori, lettori di velocità istantanea).
Chiediamo alla Giunta un segnale di attenzione e ascolto alle molte voci di dissenso, ai diversi punti di vista, convocando un'assemblea pubblica per un confronto a tutto campo, magari ripartendo proprio dalle proposte già avanzate in occasione del dibattito sul PUMS.
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