Un gesto di umanità e di coraggio: salviamo la vita di Alfredo Cospito

In attesa che l’ordine del giorno di Progetto per Nuoro “Restiamo umani, salviamo la vita di Alfredo Cospito”, presentato dalla consigliera Lisetta Bidoni il 14 gennaio scorso, venga discusso in Aula, ci pare necessario informare, fare il punto della situazione e chiedere al Ministro della giustizia e ai vertici dell'Amministrazione penitenziaria un gesto di umanità e di coraggio.

Alfredo Cospito, l'anarchico recluso nel carcere di Sassari in stato di isolamento dal maggio del 2022, da tre mesi è in sciopero della fame e ha perso oltre 40 chili.
Il suo stato di salute è gravemente compromesso, come dichiarato dalla medica curante, la quale, per tutta risposta, il 23 gennaio è stata formalmente diffidata dalla dirigente di Bancali a rilasciare dichiarazioni alla stampa, minacciando in caso contrario la revoca del permesso di accesso al penitenziario.
L'Istanza di revoca del 41 bis presentata dall’avvocato difensore sarà discussa, come deciso dalla Cassazione, solo il 20 aprile p.v., ma «Un'attesa così lunga - dichiara sempre la dottoressa - non è compatibile con le condizioni fisiche di Alfredo». Il 20 aprile potrebbe essere troppo tardi.

Si stanno intanto moltiplicando in tutta Italia le iniziative perché venga revocato ad Alfredo Cospito il regime 41 bis. Appelli, raccolta firme, documenti, manifestazioni, sit-in in tutta Italia da parte non solo dei movimenti anarchici, ma anche di centinaia di cittadinə, associazioni, eminenti giuristə e magistratə, docenti universitariə, personalità della cultura, operatorə del carcere ed ex detenutə per richiamare l'attenzione su Cospito e in generale sull'applicazione del 41bis e dell'ergastolo ostativo, considerati dai più in contrasto con la Costituzione e con la finalità di rieducazione della pena.
In prima linea il sociologo ex senatore Luigi Manconi, l’avvocata penalista Caterina Calia, il giurista Carlo Taormina, diversi parlamentari, consiglierə comunali, personalità come Massimo Cacciari, Don Ciotti, Gherardo Colombo, Giovanni Maria Flick.
Prende posizione persino Amnesty International, che scrive: «Alfredo Cospito è arrivato a quasi 100 giorni di sciopero della fame. Ribadiamo che è dovere delle Autorità italiane adempiere agli obblighi di protezione e rispetto dei diritti umani del detenuto, tenendo anche conto delle dure condizioni del regime del 41 bis cui è sottoposto».

In piazza anche Nuoro, dove il 5 gennaio u.s. circa 100 persone hanno partecipato ad un incontro pubblico di solidarietà, promosso dal “Comitato spontaneo contro la repressione - Barbagia” a sostegno del movimento di opinione “FUORI ALFREDO DAL 41 BIS”, nel corso del quale le avvocate Calia Caterina e Maria Teresa Pintus hanno ben delineato il caso dell’anarchico Alfredo Cospito e avviato un ampio confronto sullo stato dell’ordinamento penitenziario e, in particolare, sul regime carcerario del 41 bis.

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