Emergenza abitativa: dopo un anno nulla è cambiato. Neppure il burocratico rimpallo di responsabilità tra Comune e AREA.
«È che ho una dignità, ho sempre rispettato e atteso una casa decente. Non ho mai pensato di occupare abusivamente. Spero che qualcuno si metta la mano sulla coscienza e provveda a risolvere il problema per me e altre 256 famiglie che come me aspettano da anni».
Sono le parole di denuncia con cui una signora di 69 anni, in "graduatoria ERP" (edilizia residenziale pubblica) da circa dieci anni, rappresenta il dramma che vivono centinaia di famiglie da anni in attesa dell’assegnazione di un alloggio.
Già un anno fa Progetto per Nuoro aveva denunciato le aspettative tradite e le interminabili attese delle circa 300 famiglie inserite in graduatoria, nonché la disperazione di quelle che si sono viste costrette ad occupare abusivamente locali e appartamenti vuoti di proprietà del Comune o dell'Agenza regionale per l'edilizia abitativa (AREA).
Da allora poco o niente è cambiato. La situazione rimane esplosiva come è ben evidente dai seguenti dati (aggiornati a febbraio del 2022, potrebbero variare di qualche unità in più o in meno, senza sostanziale modifica al quadro emergenziale):
- il patrimonio di edilizia residenziale pubblica è costituito complessivamente da 1.108 alloggi, di cui 888 di proprietà di AREA e 220 del Comune;
- un migliaio sono gli alloggi regolarmente assegnati;
- 37 gli alloggi assegnati per emergenza abitativa;
- 57 gli alloggi AREA o comunali occupati abusivamente;
- oltre 20 gli alloggi liberi, la metà dei quali da ristrutturare e/o risanare;
- poco più di 250 i nuclei familiari inclusi nella graduatoria degli aventi diritto all’assegnazione di un alloggio ERP;
- circa 50 le famiglie incluse nella graduatoria Emergenza abitativa.
Così come risultano non avviati, rinviati, interrotti o sospesi, per non meglio precisate questioni tecniche, i seguenti interventi di acquisizione, di risanamento e/o di costruzione e (pare) già finanziati:
- la costruzione di 40 alloggi in Via Paoli e 16 in località “Su Pinu”, per un totale di 56 alloggi a cura di AREA;
- la costruzione di 16 alloggi in Via Pertini e la riqualificazione degli edifici Monte Gurtei e Su Pinu a cura del Comune di Nuoro;
- l’acquisto di unità abitative da privati, la sottoscrizione di accordi per affitti calmierati.
La città continuerà a pagare, e a lungo, errori e ritardi di programmazione e di gestione che fanno capo all’Amministrazione Comunale e all’AREA. Supponendo infatti l’inizio dei lavori nel 2023, solo e se tutto andrà bene, si potranno vedere i primi risultati non prima del 2025-2026
E mentre chi dovrebbe vigilare latita, non così le famiglie in attesa che sempre più spesso ci segnalano di alloggi vuoti e liberi per decesso o per trasferimento dei titolari con indicazioni precise e circostanziate (via, numero civico, scala, metri quadri, nome e cognome dei vecchi assegnatari) - ben tre nell’ultimo mese, uno in Via Costituzione, uno in Viale Repubblica e uno in Via San Domenico Savio.
Alle segnalazioni è seguito il nostro puntuale intervento che si è scontrato con l’odioso burocratico rimpallo di competenze tra amministrazione comunale e AREA, che ci lascia come minino interdetti.
Nel frattempo crescono delusione, rabbia, indignazione. E le famiglie aventi diritto continuano ad attendere risposte vere, certe, concrete.
Tre casi emblematici
1. LO SFRATTO
Anziano di 79 anni, titolare di un alloggio AREA, è stato sottoposto a sfratto in quanto proprietario al 50 per cento di una casa, ereditata alla morte dei genitori, nel paese d’origine a 80 chilometri da Nuoro. La casa, disabitata da 10 anni, necessita di importanti lavori di frazionamento e ristrutturazione, che dovrebbero essere realizzati d’intesa con l’altro comproprietario e comunque con costi non sopportabili dal pensionato, che percepisce una pensione inferiore ai 1000 euro al mese. La moglie invalida ha bisogno di continua assistenza, sanitaria e affettiva.
Ma la legge è implacabile, il pensionato ha perso il diritto ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica, deve lasciare l’appartamento, e con la moglie allontanarsi dalla città rinunciando alla rete delle amicizie, delle relazioni, degli affetti coltivati in città dove ha vissuto per ben 60 anni,
Auspichiamo un intervento dei servizi sociali del Comune con riposte non burocratiche, ma di attenzione e rispetto per un cittadino esemplare, sempre puntuale nel corrispondere il canone (150 euro mensili) e nel farsi carico delle spese necessarie per i lavori di manutenzione dell’alloggio
2. L’ASSEGNAZIONE
Donna di 69 anni ha presentato domanda di assegnazione di un alloggio nel 2014, nel 2019 è stata pubblicata la graduatoria nella quale si trova al primo posto come single. Una attesa lunga che sembra senza via d’uscita. La signora si è recata in Comune, ha parlato con Area, ha segnalato più volte alloggi resisi liberi e disponibili, ma niente. Continua ad aspettare coltivando la speranza di vedere soddisfatto un suo diritto. Dichiara «È che ho una dignità, ho sempre rispettato e atteso una casa decente. Non ho mai pensato di occupare abusivamente. Spero che qualcuno si metta la mano sulla coscienza e provveda a risolvere il problema per me e altre 256 famiglie che come me aspettano da anni».
3. L’AUMENTO DEL CANONE DI LOCAZIONE
Ad una coppia di anziani, sessantacinquenni, titolari di pensione sociale, con due figli disoccupati a carico, assegnataria di un alloggio ERP, è stato notificato con un decreto un aumento del canone di locazione del 1000% (sic).
L’assegnatario, pur con grande sacrificio, ha realizzato a sue spese importanti interventi di ristrutturazione e di adeguamento degli impianti idrici, sanitari ed elettrici, sostituito infissi e porte, lavori per i quali ha dovuto richiedere un prestito, che non ha ancora estinto.
L’anziano oltre che denunziare l’inaccettabile misura degli aumenti e le modalità di comunicazione, chiede che vengano tenute in debito conto le spese sostenute, rispettate le procedure di accertamento dei redditi e di calcolo del nuovo canone. Da un suo personale calcolo, il nuovo canone è ben lontano da quanto preteso dall’amministrazione comunale.
Commenti
Posta un commento