Soddu perde l'appoggio di altrə due consiglierə: «arretramento dell’orizzonte politico su temi nevralgici per lo stato di salute di Nuoro»

Misurata e amara, ma dura, la nota con la quale Marianna Palumbo e Stefano Mattu ufficializzano il passaggio dal gruppo consiliare “Andrea Soddu Sindaco” al gruppo misto, denunciando uno stato di malessere diffuso e la mancanza di confronto politico-programmatico all’interno del gruppo, costretto a subire passivamente decisioni e scelte assunte fuori dalla maggioranza consiliare. Lə due consiglierə esprimono un giudizio severo nei confronti del sindaco e della Giunta, accusati di «un arretramento dell’orizzonte politico [...] su temi nevralgici per lo stato di salute di Nuoro, come l’Università, la Biblioteca, l’Ospedale San Francesco».

La candidatura del sindaco Soddu alla carica di consigliere regionale è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, un’operazione definita dalla consigliera Marianna Palumbo e dal consigliere Stefano Mattu «non condivisa per forma e per sostanza, e che ha tracciato una frattura politica ormai tanto evidente quanto insormontabile tra noi e il resto del gruppo di maggioranza che questa decisione in parte l’ha subita passivamente, e in parte l’ha avallata arenandosi dentro un processo decisionale spesso opaco e alquanto improvvisato».

Ancora una volta ci troviamo a denunciare – e oggi con altrə due consiglierə della (ex) maggioranza, ormai minoranza (9 su 24 consiglieri) – le inefficienze e i ritardi nell’azione di governo, le tante partite in sospeso, l’instabilità politica e amministrativa, la rottura tra (ex) alleati, la costituzione di un gruppo misto, il sostegno di forze politiche di destra, la sospensione dei lavori delle commissioni consiliari, la mortificazione dell’assemblea civica chiamata da oltre un anno solo ad approvare i documenti finanziari non rinviabili.

E tutto ciò sotteso da un senso di provvisorio e sospeso, in attesa che eventi politici nuovi e la forza dei numeri certifichino la fine di una consiliatura che nell’arco di due anni ha cambiato veste e riferimenti politici, tradendo il mandato ricevuto nel novembre del 2020.

La città, che sino ad oggi con infinita pazienza ha osservato e atteso, merita risposte responsabili e serie, così come il Consiglio Comunale, massima espressione della volontà politica del corpo elettorale.

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