L’odissea sanitaria di una donna nuorese affette da neoplasia mammaria

Continuano le proteste e le segnalazioni da parte di pazienti che si scontrano con le inefficienze e i ritardi del sistema sanitario sardo, non in grado, nonostante le tante promesse, di dare risposte adeguate ai bisogni di salute dellə cittadinə.

Progetto per Nuoro, facendo proprio lo stato d’animo di una donna nuorese da oltre due anni in lotta per poter accedere a servizi sanitari basilari, denuncia l’ennesimo episodio di un sistema sanitario che non riesce a garantire i principi chiave si cui si basa la Legge n. 833 del 23 dicembre 1978 istitutiva del servizio sanitario nazionale: dignità, diritto alla salute, equità, capillarità.

IL CASO

Una donna nuorese, nell’ottobre del 2021, riceve una telefonata dal Cup con la quale viene informata che la prenotazione fissata circa un anno prima per l’esecuzione di una mammografia è rinviata di un anno con il consiglio di accedere nel frattempo allo screening, cosa che avviene.

Nell’ottobre del 2022 nuova telefonata con la quale alla signora viene comunicato che la prenotazione è rinviata di un ulteriore anno in quanto a Nuoro le mammografie sono riservate alle pazienti affette da neoplasia.

Nello stesso mese del 2022 la signora avverte qualcosa di sospetto, ne parla con il medico di famiglia che fa richiesta di mammografia con priorità “Breve”, specificando il sospetto diagnostico. Il Cup ancora una volta risponde negativamente in quanto «non abbiamo disponibilità di prenotazioni».

A questo punto, d’accordo con il medico di famiglia, si decide per una visita senologica al fine di valutare se il sospetto sia fondato o meno, ma bisogna recarsi a Cagliari poiché a Nuoro non è possibile eseguire una visita senologica.

Allora la signora scrive all’URP precisando che oltre al sospetto della presenza di una massa c’è la familiarità per neoplasia della mammella. La risposta della responsabile del servizio (tramite mail) è lapidaria: non c’è nessuna urgenza può aspettare il prossimo screening.

Alla signora non resta che rivolgersi al privato. L’ecografia conferma l’esistenza di una neoplasia e a questo punto viene eseguita la mammografia. Segue in tempi brevi, dicembre 2022, grazie alla disponibilità di un chirurgo che l’ha presa in carico, l’intervento chirurgico, ma non a Nuoro, dove la Breast Unit è stata smantellata, bensì a Cagliari. Dopo l’intervento, la paziente viene presa in carico in modo ottimale dal servizio di oncologia di Nuoro.

Purtroppo, quando deve accedere al servizio di radioterapia, si ripropongono i soliti problemi: tempi lunghi per la visita, ma effettuata solo dietro raccomandazione unitamente alla TAC di simulazione pre trattamento. Alla paziente non viene data sicurezza sull’inizio della radioterapia per carenza di tecnici e operatività di un solo acceleratore.

Dopo circa un mese, visto che non veniva comunicata la data di inizio della terapia, la paziente si rivolge al CAS (centro assistenza e servizi) con l’auspicio di una presa in carico e l’avvio della terapia. Ma niente di fatto, la risposta è la stessa: «mancano i tecnici, non possiamo garantire la terapia entro i tempi raccomandati dalle linee guida».

Non resta ancora una volta che rivolgersi ad un altro ospedale, rifare una TAC di simulazione e finalmente effettuare la radioterapia (sperando che non sia troppo tardi).

A luglio del 2023 l’oncologa richiede il controllo cardiologico e la densitometria. Esami che rientrano nel follow-up e si pensa debbano essere prenotati automaticamente dal reparto. Invece no, la paziente deve recarsi al CUP e ancora una volta scontrarsi con l’inefficienza del sistema: per la visita cardiologica non c’è nessuna possibilità di prenotazione (gli ambulatori in cardiologia sono tutti chiusi), la Densitometria viene prenotata per febbraio 2024.

Qualche mese dopo la paziente apprende dalla stampa che nel reparto di cardiologia sta per entrare in funzione un servizio ambulatoriale per la diagnosi precoce dei disturbi cardiaci nei pazienti oncologici e fiduciosa attende di essere contattata essendo paziente già conosciuta in cardiologia per una patologia del ritmo.

Ad oggi non è stata contattata.

Nei giorni scorsi la paziente contatta personalmente CUP e CAS per poter effettuare la densitometria e di seguito iniziare con urgenza la terapia come consigliata dall’endocrinologa. Niente da fare, i due servizi la informano che essendo stata presa in carico dall’oncologia deve rivolgersi all’URP.

A questo punto la paziente sfiduciata, ma decisa a dare battaglia e informare, sceglie di segnalare alla stampa la sua odissea (una fra le tante storie e sicuramente non la più sfortunata), con l’auspicio che chi ha la responsabilità della gestione dell’assistenza sanitaria ripristini l’accesso ai servizi sanitari restituendo allə cittadinə la fiducia nelle istituzioni. 
Ed in particolare rivolge un appello, sollecitando riposte e proposte in materia, alle coalizioni che si candidano a guidare la Sardegna alle elezioni regionali di febbraio 2024.

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