Tagli, accorpamenti e soppressioni nel "Piano di dimensionamento scolastico provinciale"
Il Piano di dimensionamento scolastico provinciale, votato il 28 novembre dalla maggioranza dei sindaci e presentato come “Documento approvato dai Sindaci della provincia di Nuoro e della Zona Omogenea dell’Ogliastra, dai dirigenti scolastici e dai rappresentanti sindacali presenti alla Conferenza provinciale”, in realtà è stato approvato dalla maggioranza dei sindaci presenti, in quanto né le organizzazioni sindacali né la dirigenza scolastica in quel consesso hanno diritto di voto. E sicuramente avrebbero espresso voto contrario.
Progetto per Nuoro, che ha potuto seguire lo sviluppo del dibattito solo da fonti sindacali, non può che confermare le riserve espresse dal mondo della scuola in quanto il piano, fatto di tagli, accorpamenti e soppressioni (in provincia di Nuoro 7 autonomie scolastiche in meno e in città ben 3), anziché rispondere ai bisogni e alle peculiarità socio-culturale-economiche dei territori, cancella istituzioni scolastiche storiche, riduce l’offerta formativa territoriale, restringe le possibilità di scelta, crea maxi-istituti, taglia posti di lavoro, con il rischio di produrre ulteriori forme di desertificazione e impoverimento culturale e di incrementare il fenomeno della dispersione scolastica.
Ci risulta che la FLC CGIL abbia chiesto a gran voce il rigetto della proposta di dimensionamento in attesa che venissero modificate e pubblicate nuove linee guida, indicando anche misure atte a garantire presenza, qualità e opportunità formative (ampliamento della scuola, istruzione permanente, apertura della scuola al territorio con attività cogestite, tempo pieno tempo in tutti gli istituti comprensivi e aumento del tempo prolungato). La voce purtroppo è rimasta isolata e inascoltata. Come rimasta inascoltata è stata la denuncia, sempre della FLCG CGIL, del conseguente drastico taglio di posti di lavoro, quantificato con il solo accorpamento di due dei licei cittadini (“G. Asproni” con 505 alunni e “Sebastiano Satta con 420) nella perdita non solo di un Dirigente Scolastico e un DSGA, ma anche di ben 9 unità di personale ATA: 6 collaboratori scolastici, 3 assistenti amministrativi.
Numeri sufficienti a preoccupare un territorio dove i dati sulla disoccupazione e sulla povertà avrebbero dovuto vedere i gruppi politici e le amministrazioni locali sulle barricate.
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