"Caso Piras": la risposta del sindaco Soddu alla nostra interrogazione non può ritenersi soddisfacente.
Nella giornata di martedì 23 agosto il sindaco Soddu ha annunciato di aver dato risposta all’interrogazione, presentata il 30 maggio dalla nostra consigliera Lisetta Bidoni, che chiedeva venissero chiariti i contorni amministrativi e politici del caso che ha coinvolto l’assessora Rachele Piras e che ha suscitato più di una preoccupazione nell'opinione pubblica cittadina.
In base al Regolamento del Consiglio comunale le risposte alle interrogazioni devono essere fornite dalla Giunta entro 10 giorni dalla loro presentazione.
Tuttavia, la Giunta presieduta dal sindaco Soddu, sin dall’inizio del suo mandato, applica una tecnica ormai collaudata: temporeggia, ignora per mesi le istanze presentate daə consiglierə comunali, costringendolə a reiterare le proprie richieste oppure a mettere in atto gesti eclatanti (come abbandonare l’Aula consiliare, denunciare pubblicamente tali atteggiamenti dilatori tramite gli organi di stampa, informare il Prefetto e chiederne l’intervento, etc.).
Non stupisce che, anche in questa occasione, il termine di 10 giorni previsto dal Regolamento comunale non sia stato rispettato. Per ricevere risposta all’interrogazione presentata il 30 maggio abbiamo dovuto attendere tre mesi e presentare tre diverse istanze scritte: all’interrogazione presentata a maggio è infatti seguita, in data 27 luglio, una seconda interrogazione e infine, in data 19 agosto, una formale richiesta di accesso agli atti con rilascio della documentazione.
Inedita è invece la modalità con cui è stata annunciata, da parte del sindaco Soddu, la risposta all’interrogazione: un post su Facebook e un comunicato stampa inviato ai mezzi di informazione nel quale si afferma che «tutto si è svolto nel pieno rispetto della legalità».
La risposta del sindaco alla nostra interrogazione - che, insieme a tutti gli altri documenti, mettiamo a disposizione su questo sito - non soddisfa per diverse ragioni.
- Il sindaco Soddu dichiara, sin dall'incipit dell'atto da lui firmato, che la sua risposta si basa «non sulle personali opinioni dello scrivente», ma su una relazione predisposta dal segretario comunale, la quale a propria volta si fonderebbe su una nota predisposta dal dirigente del settore gestione risorse umane, finanziarie e patrimonio del Comune di Nuoro. Tuttavia, il sindaco non fornisce copia né della relazione del segretario comunale, né della nota del dirigente comunale. Delle due l'una: o il sindaco fa propria la relazione del segretario comunale e la nota del dirigente del settore, e allora deve dare a tuttə la possibilità di leggerle e valutarle (non si capisce, d'altronde, quale sia la ragione di tanta riservatezza nei confronti di due atti della Pubblica Amministrazione!); oppure il sindaco si assume pienamente la responsabilità politica e amministrativa della sua replica alla nostra interrogazione.
- L'atto del sindaco indirizzato alla nostra consigliera fa ampi riferimenti a norme di legge, orientamenti di giurisprudenza e di prassi, ma non dà conto dei concreti elementi di fatto a cui le norme (e le loro interpretazioni) devono applicarsi. Due esempi, molto concreti:
1. non si chiarisce se gli interessi dello 0,01% siano stati applicati sull'importo dovuto dal momento dell'inadempimento all'obbligazione tributaria oppure solo a decorrere dal versamento della prima rata del piano di rateazione concesso dal Comune alla famiglia Piras, applicando invece per gli anni precedenti gli interessi al tasso c.d. moratorio.
2. si riferisce che «il Comune ha concesso nel tempo svariate rateizzazioni, [...] in taluni casi anche con una agevolazione (proporzionalmente) maggiore di quella che ci occupa»; tuttavia non si fornisce il numero preciso dei soggetti beneficiari di tale «agevolazione (proporzionalmente) maggiore» (sono due? tre? dieci? cento?) né alcun altro elemento di valutazione concreta. Eppure, lette le parole del sindaco, è spontaneo chiedersi: quantə altrə nuoresi hanno fruito di piani di rateazione ventennale? E per quali importi? - Non una parola viene spesa dal sindaco in merito all'opportunità politica di tutta la vicenda. Se, come lui stesso dichiara, è stata esercitata «la facoltà di accordare piani di rateizzazione personalizzati su richiesta del contribuente in deroga ai piani di rateizzazione ordinari», non ritiene il sindaco di dover prendere la parola in prima persona per spiegare aə suoə concittadinə la validità delle scelte assunte dall'Amministrazione da lui guidata?
- Infine, non si può non rilevare che la risposta all'interrogazione sia arrivata appena cinque giorni dopo il deposito di una formale istanza di accesso agli atti amministrativi - istanza di accesso che, alla luce della risposta del sindaco all'interrogazione, sarà nei prossimi giorni estesa sia alla relazione del segretario comunale sia alla nota del dirigente del settore. È legittimo che sorga il sospetto che, in caso di mancata presentazione dell'istanza di accesso, si sarebbe perseverato con la strategia del silenzio e del rinvio.
Confidando che le indagini e gli approfondimenti in corso da parte di Prefettura, Procura della Repubblica e Guardia di Finanza si concludano in tempio brevi e permettano di dichiarare effettivamente chiusa la vicenda, è nostro compito - in qualità di gruppo di minoranza in Consiglio comunale - continuare a esercitare la funzione di controllo politico sugli atti della Giunta.
In questo senso apprezziamo che anche il sindaco Andrea Soddu, a conclusione della sua risposta all'interrogazione, abbia espresso il suo ringraziamento alla consigliera Lisetta Bidoni «per l’occasione che mi da di fare luce sulla questione oggetto dell’interrogazione».
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