Pratosardo: da Soddu e dalla sua maggioranza nessuna strategia di politica industriale

Nel mese di giugno abbiamo assistito ad un attivismo politico da parte della Giunta Soddu, che, letto in filigrana, conferma un comportamento politico-amministrativo collaudato e costantemente praticato, caratterizzato dalla tecnica dell’attesa, dell’immobilismo, del rinvio, della chiamata in correità a ridosso di scadenze non più rinviabili per l’approvazione di importanti deliberati, quali bilanci, DUP, PEF, richiesta di finanziamenti, presentazione di progetti.
Lo schema si è ripetuto all’avvicinarsi del 30 giugno, il termine ultimo indicato dalla Regione Sardegna per formalizzare la volontà o meno del Comune di Nuoro di voler subentrare nella gestione della ZIR Pratosardo. A partire dal 16 giugno, per ben tre volte, è stata convocata la commissione Attività produttive con all’ordine del giorno “Discussione e soluzioni per la Zona Industriale di Interesse Regionale di Prato Sardo” e con la proposta di approvazione all’unanimità di una deliberazione già bella e confezionata, frutto di incontri, di scambi, di accordi e di valutazioni tra il sindaco Soddu e non meglio precisati soggetti, istituzionali e non, di cui il Consiglio comunale è stato accuratamente tenuto all’oscuro.

Come tutti sappiamo la vicenda Pratosardo nasce nel lontano 2008, con le leggi regionali n. 3 e n. 10 a firma del governatore Soru, che disponevano il riordino delle funzioni in materia di aree industriali, la soppressione dei consorzi ZIR - compresa Pratosardo -, la nomina di commissari liquidatori e il trasferimento delle competenze agli Enti locali o in subordine, in caso di manifesta volontà di non voler subentrare, ai Consorzi Industriali Provinciali.
Un riordino voluto dalla Giunta Soru, mai attualizzato, che per 14 anni è rimasto sospeso, con le ZIR Commissariate, senza che il governo Cappellacci, prima, il governo Pigliaru, poi, e i Comuni interessati, di qualsiasi colore politico, per la complessità delle questioni in gioco, abbiano dato segnali di voler e poter chiudere la partita con il trasferimento delle competenze ai Comuni.
Il governo Solinas ha voluto porre fine all’annosa questione e, senza entrare nel merito, con una serie di direttive ha intimato ai Comuni interessati di scegliere se assumersi o meno la responsabilità delle ZIR indicando, dopo una serie di rinvii, la data del 30 giugno come termine ultimo. A cui il sindaco Soddu ha dato seguito, senza prospettare linee strategiche di sviluppo e di rilancio della zona industriale, senza indicare dover si vuole andare e che cosa si vuole fare.

È evidente che una decisione su una materia tanto rilevante per il territorio non può essere assunta ad occhi chiusi, ma è necessario avere il quadro complessivo della situazione, valutare i pro e i contro, in un senso o nell’altro, acquisire pareri, guardare in prospettiva.
Come è costume di Progetto per Nuoro, ci siamo prontamente attivati avviando un percorso di confronto con tutti i soggetti, istituzionali e non, che hanno competenze in materia, con i portatori di interesse, con testimoni privilegiati: Consorzio industriale provinciale, Consorzio operatori Pratosardo, consiglieri regionali, ex dirigenti e amministratori del Comune e del Consorzio, singoli imprenditori, associazioni di categoria, esperti di bilancio. Incontri che ci hanno fornito elementi di conoscenza utili per una corretta valutazione ed una scelta consapevole, ponderata e radicata su dati di realtà.
Il quadro emerso è di tale complessità e gravità che non ci possiamo esimere dal denunciarlo e portarlo all’attenzione della comunità: la frammentazione di punti di vista e di posizioni tra gli stessi operatori economici, le perplessità sulla capacità dell’ente locale di gestire e farsi carico della zona industriale (da oltre un decennio in progressivo e costante declino, gravata da debiti e con perdita di esercizio di oltre 450 mila euro all’anno), il forte dubbio che si stia operando un salto nel buio, che si stia effettuando una operazione azzardata con la speranza che le cose si aggiusteranno strada facendo, contando su generiche promesse, su impegni informali e sulle responsabilità che fanno capo alla Regione Sardegna.

In otto anni il sindaco Soddu non è riuscito ad elaborare una idea, una strategia, una proposta di politica industriale, non ha ascoltato e coinvolto il territorio, ha ignorato i segnali e le indicazioni di soggetti competenti, non ha tenuto conto delle riflessioni e degli esiti di pregevoli studi e documenti, non si è preoccupato di immaginare soluzioni alternative e condivise, non ha cercato una terza via, non ha invocato la necessità (come suggerito dalle Associazioni di categoria) di riscrittura di una norma, datato 2008, della rivisitazione della gestione e della governance delle ZIR, guardando alla città di Nuoro e all’intero Centro Sardegna.
Per otto anni il Sindaco Soddu si è chiuso in uno splendido isolamento di autosufficienza e il 30 giugno avrebbe voluto distribuire su tutti i gruppi politici presenti in aula la responsabilità di una scelta tutta sua e di pochi altri, maturata secondo procedure, metodi e percorsi non condivisi.

Nel prendere atto della deliberazione della maggioranza, vogliamo evidenziare che le riserve e i dubbi da noi manifestati sono stati prudentemente recepiti in delibera con una clausola che vincola il subentro al parere dei «competenti Organi gestionali e dell’Organo di Revisione dell’Ente» e che la prospettiva della gestione sarà attualizzata «una volta esperite le necessarie verifiche di sostenibilità finanziaria».
Noi continueremo nella nostra azione di vigilanza e di controllo, impegnandoci a mettere in campo proposte orientate allo sviluppo delle attività produttive, artigianali, commerciali e di servizio, al rilancio economico dell’intera Sardegna centrale e della zona industriale di Pratosardo in particolare, sempre vicini alle aziende che stanno pagando pesantemente le conseguenze di un vergognoso immobilismo e di una certa politica che si muove sulla spinta di interessi di bottega.

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